La sagra del mandorlo in fiore è da mezzo secolo ad Agrigento l’evento turistico più importante dell’anno.
Una classe politica che aspiri a meritare la stima dei cittadini in genere coglie queste opportunità per dare il meglio di sé. Vuole dimostrare che al governo della città vi sono personalità meritevoli dell’incarico che hanno ricevuto dagli elettori.Questi uomini politici credono che gli elettori torneranno a sceglierli,
se dimostreranno la capacità di mantenere le promesse fatte e di saper governare al meglio. I nostri politici sono di un'altra razza: non aspirano a questa stima e pensano che torneranno a governare anche governando male, perchè il loro prestigio e il loro potere non è fondato sui risultati ma sulla rete di clientele che loro e i loro capi bastone sanno tramare.
Per questo non sono preoccupati se deluderanno la gente e non riusciranno ad organizzare la sagra quest'anno.
Per loro infatti il problema è un altro: stabilire chi dovrà organizzare questo evento. Da questo infatti dipende la possibilità di accontentare quella trana di clienti che gli hanno assicurato e continueranno ad assicurargli il consenso. Chi organizzerà l'evento infatti potrà nominare il direttore artistico, la ditta che monterà il palco, quella che fornirà l'illuminazione, i ragazzi che accompagneranno i gruppi folkloristi. Questo è più importante di tutto il resto. In questi giorni stiamo assistendo ad una vera guerra di potere, ad un braccio di ferro. I partiti
ad Agrigento non esistono e quindi non parlerei di una lotta tra partiti, ma esistono i capi, i potenti e in Sicilia attualmente c'è una lotta tra questi "giganti" che da Palermo inevitabilmente arriva anche ad Agrigento. C'è un nuovo governo nella mani di Lombardo, che ha i suoi referenti ad Agrigento, e naturalmente tutti costoro vogliono sfruttare l'occasione della Sagra come un altro episodio nell'Isola per imporre i propri interessi e favorire le proprie clientele. C'è l'opposizione al nuovo governo che è guidata oggi dal ministro Alfano che ha ad Agrigento nel sindaco ad esempio
un proprio riferimento e non vuole lasciarsi scippare la Sagra, per gli stessi motivi. Così tutti noi stiamo a guardare questa guerra tra "giganti". Ognuno sulla scacchiera posiziona i suoi pezzi, fa le sue manovre. Al momento non sappiamo
se la sagra si farà o meno. Ma non è la Sagra al centro della vicenda. La Sagra è solo un'occasione. Ve ne saranno altre, ve ne sono già altre. L'ultima volta siamo andati a votare seguendo una speranza: c'era un giovane avvocato che ci parlava di
una città al di sopra dei partiti. Poi abbiamo scoperto che ci eravamo illusi. La città adesso non è solo sottomessa ai partiti, ma è soprattutto nelle mani di pochi potenti.I quali però non vi abitano e hanno lasciato ai loro subalterni il compito di amministrare per loro conto la Sagra e tutto il resto. Dove amministrare non significa pensare al bene comune, ma accontentare gli amici.Vecchie questioni, direte voi. Certo, vecchia politica democristiana. Ma d'altra parte Zambuto e Di mauro non sono ex democristiani ?
Dinanzi a tutto questo l'opposizione, il Pd ad esempio, che fa ? Offre il proprio appoggio esterno a Lombardo. Siamo fregati. Moriremo democristiani. O peggio
1 commento:
La sagra ormai è un giocattolo in mano al dott.Cantone ed altri personaggini di basso profilo, ed infatti la manifestazione è ormai provinciale (nel senso peggiore del termine), squallida e di pessimo profilo. Si bruceranno anche quest'anno 500.000,00 euro ed oltre, per una settimana, e grazie ai compiacenti giornalisti ed editori agrigentini leggeremo cronache di una splendida manifestazione, di migliaia di turisti negli alberghi ed altre minchiate false, pagate con i soldi pubblici e le clientele.Ovviamente ci andranno bene i soliti noti: albergatori, noleggiatori di autobus e poi una serie di "personaggini" agrigentini che percepiranno quei 2-3000 euro cadauno che non si negano a nessuno, e potranno come ogni anno sfilare per le strade della città e dimostrare la propria importanza ed esistenza, sparendo ovviamente subito dopo il "grande evento".
Zambuto e D'Orsi fanno il gioco delle parti, litigano apparentemente nell'interesse della gente, ma chi sa leggere tra le righe capisce bene che oggetto della "sciarra" sono solo gli interessi economici e clientelari.
Altro che città sopra i partiti, altro che contro i potenti ed i potentati, altro che risanamento.
C'era già poco ad Agrigento, ma questi saranno capaci di raschiare anche il fondo del barile.
Poveri noi.
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