Al secondo piano del Palazzo di Città l’intera giunta comunale stappa le bottiglie di spumante e si complimenta con se stessa e con il Sindaco per i risultati raggiunti nel 2009 nella peggiore città d’Italia. Sulla strada, dinanzi al portone dello stesso settecentesco edificio, ci sono i giovani operatori della comunità per minori Giovanni XXIII. Loro hanno ben poco da festeggiare: da nove mesi sono senza stipendio.
Ieri erano stati i familiari dei minori con handicap a richiedere il bonus socio-assistenziale e a minacciare l’occupazione della sala del consiglio comunale e durante tutto l’anno maestranze varie e lavoratori delle cooperative hanno urlato la propria rabbia per i troppi ritardi e per la paura del licenziamento. Ma il secondo piano del Palazzo spesso è troppo distante dalla strada e le prossime elezioni sono lontane.
Ieri Pinuccia Pappalardo, la responsabile della comunità per minori Giovanni XXIII per tutta la giornata ha raccontato le umiliazioni che continua a subire da quando ha creato il maggiore centro di accoglienza della provincia ed è costretta a salire e scendere le dannate scale del Palazzo comunale. Adesso avanza persino un sospetto che ha il cattivo sapore del razzismo: negli uffici del Comune si fa differenza tra ragazzi italiani e stranieri ? “Ci hanno versato i soldi per i ragazzi bianchi che ospitiamo mentre non ci danno una lira per i ragazzi di colore”, dice la direttrice della comunità rimasta senza soldi perché il Comune non scuce un euro da aprile. Dovendo provvedere al pane e al latte per i piccoli che sono ospiti della sua comunità, è costretta a ricorrere ancora una volta alle banche. Ma ecco cosa le accade: “Una settimana fa sono andata a trovare l’assessore comunale alla solidarietà Daina chiedendo la certificazione per ottenere il credito ed ottenere un’ulteriore scopertura con la banca – visto che il Comune sostiene sempre di non avere soldi – L’assessore e il funzionario Giovanni Lattuca mi hanno negato la certificazione per il credito. Perchè ? Non gli ho chiesto dei soldi, ma solo un certificato. La cosa grave ancora è che il 17 novembre mi ha liquidato delle fatture solo per il minore italiano che ho in comunità, mentre non mi hanno dato alcunché per gli stranieri. Questa è discriminazione. Questa è ingiustizia. Sostiene che non ho avuto quanto mi spetta perché non sono in regola con i documenti. Ma se mi ha pagato le fatture per il minore italiano, vuol dire che la mia documentazione è in regola. In un documento si dice che il Comune non ha chiara la situazione dei minori non accompagnati presenti nella mia comunità, ma nello stesso foglio si sostiene il contrario e cioè che l’assessorato sa quali e quanti ospiti assisto. E’ incredibile”.
Per difendere i suoi ragazzi e gli operatori Pinuccia Pappalardo parla chiaro: “Mi dispiace che a decidere in Comune sia il dirigente Lattuca, oltrepassando le competenze dell’assessore e del Sindaco. Quest’ultimo tra l’altro non sta prendendo posizione. O meglio ha già preso posizione difendendo Lattuca in una seduta del consiglio comunale lo scorso15 dicembre”. Gli assistenti sociali, gli psicologi e tutto il personale della Giovanni XXIII, quindici persone, non hanno lo stipendio dallo scorso mese di aprile. “La mia rabbia è che ancora il dirigente si ostina a chiedermi documenti. Non si chiede neppure come faccio a fare la spesa, ad accendere i riscaldamenti. Perché non si siede con me e discutiamo su questa situazione, guardandoci negli occhi e cercando di darmi quello che mi spetta, piuttosto che complicarmi la vita ? Ha liquidato a tutte le cooperative le spettanze, solo con noi ha questo atteggiamento. E ha liquidato tutto anche alle cooperative e alle strutture residenziali che non gli hanno mandato i documenti richiesti”. Il caso è seguito da Confcooperative e Pappalardo ha già presentato un decreto di ingiunzione al pagamento. “Il Comune mi deve 157 mila euro per il 2008. Somma congelata alla Regione e per la quale il dirigente non ha fatto richiesta entro il 10 di ottobre, come avrebbe dovuto. Inoltre ci sono 360 mila euro che ci devono per le spettanze da aprile ad oggi. Praticamente più di 500 mila euro. Dalla Regione c’è inoltre una somma di 263 mila euro che ancora ci devono per arretrati vari”. Intanto dalla vicina Chiesa di San Domenico finita la messa escono il Sindaco e gli assessori dopo avere ricevuto la benedizione dal parroco. Buone feste, ma non per tutti.
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