lunedì 21 dicembre 2009

AGRIGENTO: Siamo noi, siamo noi. I peggiori dell'Italia siamo noi !

Tutti sanno da ieri che la provincia di Agrigento è la peggiore in Italia per qualità della vita. Io abito e vivo nel capoluogo, nella Città dei Templi, dove molti siti archeologici sono chiusi per mancanza di custodi; da dieci anni si attende un piano per il parco della Valle dei Templi e fra due mesi si dovrebbe svolgere il festival internazionale del folklore, ma ancora non è noto il programma. Un’altra indagine un paio di mesi fa ha stabilito che la provincia agrigentina è prima per mafiosità: qui ci sono stati i maggiori sequestri di beni ai padrini, si nascondono molti latitanti, molti commercianti e imprenditori pagano il pizzo. Non passa giorno senza un attentato ad un commerciante o ad una impresa, un omicidio, una retata, che spesso riguarda anche amministratori. Negli ultimi tre anni, sei comuni sono stati sciolti per mafia. Il presidente della locale squadra di calcio ha dedicato la prima vittoria di quest’anno dei suoi ragazzi ad un signore che pochi giorni prima era stato arrestato per la sua appartenenza ad una cosca. Un prete durante un’omelia ha chiesto aiuto a due imprese in odor di mafia per sistemare i locali della sua parrocchia. Ma la gente non è vessata solo dalla delinquenza. L’acqua è sempre scarsa ed oltre a pagare ogni anno diverse centinaia di euro per comprare bottiglie di acqua minerale e rifornirsi del prezioso liquido presso aziende che vendono acqua senza autorizzazione, le famiglie agrigentine pagano per il servizio idrico le bollette più care d’Italia. Il centro storico cade a pezzi, vi abitano alcune migliaia di extracounitari che prendono in affitto piccoli appartamenti e vi stanno dentro anche in dieci. Pagano tantissimo e vivono in tuguri abbandonati da anni, umidi e fatiscenti. I giovani non hanno impianti sportivi adeguati. Le locali squadre di basket e di pallamano che militano in campionati di serie A non hanno un palazzetto a norma e giocano in quello del vicino paese di Favara, perché nel capoluogo non c’è un impianto sportivo efficiente e capiente. D’estate questi giovani si ritrovano sul lungomare e ogni fine settimana danno vita a qualche rissa, dopo una bella sbronza, per futili motivie per noia. Per gli anziani non c’è alcun centro sociale. L’ospedale rischiava di chiedere perchè è stato costruito con cemento depotenziato. La magistratura deve ancora decidere cosa fare, attende l’esito di alcuni esami sula struttura. Per una città di 60 mila abitanti ci sono solo tre guardie mediche. I laboratori privati da due mesi non effettuano più prestazioni in regime di convenzione perchè la Regione non li paga abbastanza. Chi deve fare alcune analisi e si reca in ospedale deve aspettare anche sei mesi.Alla fine decide di andare dai privati e chiede un prestito per pagarsi le cure. La percentuale delle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese e si indebitano, aumenta di mese in mese. Ad Agrigento c’è un solo ufficio postale per ritirare raccomandate e pacchi. Ovunque dominano i posteggiatori abusivi. L’abbandono scolastico è un fenomeno diffuso, tra i più alti d’Italia. Le ragazze che lavorano come commesse ricevono in nero trecento-quattrocento euro per otto ore al giorno, comprese, in diversi casi, le domeniche. D’estate il mare è sempre inquinato perché non c’è un depuratore. I liquami vengono scaricati a mare attraverso dei pennelli, a qualche centinaio di metri dalla costa. Poi le correnti portano i liquami ovunque e la gente è costretta a frequentare spiagge più lontane da san Leone, la località balneare di Agrigento. Il Comune è in dissesto economico, non paga le cooperative, le aziende con cui ha dei contratti, è indietro nei pagamenti delle bollette Enel e Telecom. Non ha soldi per acquistare nuovi libri per la biblioteca, né nuove divise per i vigili urbani. L’abusivismo, come è noto, continua a dilagare. E chi dovrebbe continua a non vedere. Dopo avere invaso la Valle dei Templi, gli abusivi da tempo aggrediscono la costa. Tutto questo e molto altro di marcio avviene ad Agrigento, la città del ministro della Giustizia Angelino Alfano. La peggiore città d’Italia.

Elio Di Bella

2 commenti:

Anonimo ha detto...

....e c'è chi dice che questa graduatoria è ingiusta. Ed il Sindaco andrà in gita a Trieste a vedere come si fa.

Anonimo ha detto...

....e c'è chi dice che questa graduatoria è ingiusta. Ed il Sindaco andrà in gita a Trieste a vedere come si fa.