Ad Agrigento - città turistica, città d'arte, che pretende di diventare centro universitario, che vuole proporsi come una delle capitali culturali del mediterraneo, e via discorrendo - il Comune ha organizzato un cartellone di eventi musicali ed artistici degno di una sagra strapaesana. Hanno messo nel piatto le ultime risorse, raschiando il fondo del barile. Hanno deciso di spendere centomila euro per 53 eventi. Chi suonerà il piffero in piazza, chi inviterà le famigliole a fare quattro piroette in piazza e chi trastullerà gli anziani delle nostre case di riposo, saranno soprattutto rocchettari di casa nostra, compagnie teatrali messe su dal parroco e i soliti noti che già conosciamo bene durante l'anno perchè animano le nostre discoteche durante i veglioni di fine anno o i pomeriggi televisivi delle nostre reti locali. Hanno insomma spalmato centomila euro per accontentare con una pizza un pò di gruppi musicali, associazioni che animano le feste di compleanno dei nostri pargoli, compagnie di teatro amatoriale che arricchiscono i programmi delle feste parrocchiali. Così facendo hanno potuto accontentare un pò di gente che è già molto soddisfatta per il solo fatto di vedere il proprio nome inserito nel depliant del Comune della superba Città dei Templi. Chi glielo avrebbe mai detto. Certo se con centomila euro avessero realizzato due tre cose buone, come la Settimana Pirandelliana o su di lì, avrebbero proposto qualcosa di un pò più degno, ma avrebbero anche accontentato meno amici.
Come è noto, se il Comune avesse firmato il protocollo d'intesa con la Provincia di Agrigento, la Camera di Commercio, l'Ente Parco e altri avrebbe potuto presentare un programma di eventi estivi di ben altro livello, cofinanziato dalla Regione e per l'ammontare di oltre un milione di euro. Tra l'altro al Comune venivano chiesti solo 60 mila euro.
Durante la conferenza stampa, nel corso della quale è stato presentato il tardivo cartellone estivo, ho chiesto all'assessore Biondi perchè il Comune non ha firmato quel protocollo d'intesa. Ebbene, mentre il Sindaco aveva sostenuto ai microfoni delle televisioni locali che la ragione era quella di "non dare soldi ai soliti noti", Biondi ha invece detto che nei primi mesi di quest'anno il Comune non disponeva di 60 mila euro, facendo intendere che il Comune avrebbe dovuto versare ad aprile tale somma per partecipare al protocollo d'intesa. Non conoscendo i meccanismi che stanno alla base di simili accordi tra enti , mi sono informato: non era necessario versare al momento della firma le 60 mila euro. Il pagamento degli eventi sarebbe avvenuto a consuntivo. Pertanto, poichè gli eventi previsti dal protocollo d'intesa si sarebbero svolti tra giugno e settembre, il Comune avrebbe dovuto versare la somma in ottobre o comunque entro l'anno in corso. Se oggi il Comune dispone di centomila euro per realizzare l'attuale cartellone estivo, certamente sarebbe stato nelle condizioni di avere a disposizione le sessantamila euro per partecipare al protocollo d'intesa. Quel protocollo avrebbe garantito ai turisti e ai locali la possibilità di seguire la Settimana pirandelliana, il Festival Blues and wine, le rapprentazioni di teatro classico "Il mito nella Valle", le serate del Fai alla Colimbetra, e altre importanti iniziative che sarebbe lungo elencare. Io che sono malpensante credo che però il Comune abbia preferito non accontentare col protocollo d'intesa pochi soliti noti,perchè è molto meglio fare felici molti insoliti ignoti. Volete mettere ?
1 commento:
sei proprio mal pensante....ma io dico sempre: pensa a mali ca t'arrinesci beni ;)
Complimenti sempre Elio!!!
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