giovedì 29 maggio 2008

agrigento: elezioni provinciali: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire


il senatore Benedetto Adragna ha rilasciato al giornalista agrigentino giovanni Taglialavoro questa intervista, apparsa sul sito www.sudovest.it

L’appuntamento è nel suo nuovo ufficio di senatore questore, carica elettiva prestigiosa che gli affida, insieme ad altri due questori, la gestione del bilancio del Senato della Repubblica. E’ molto soddisfatto e compiaciuto di questo nuovo incarico, per raggiungere il quale non ha mosso un dito, frutto come è stato della convergente volontà dei vertici del gruppo parlamentare del Pd e in particolare di Marini e Veltroni. E ieri, in rappresentanza della Presidenza del Senato, ha accompagnato Giorgio Napolitano a celebrare la Giornata per l’Africa. Una grande emozione e il peso di una carica che onorerà con assoluto impegno.
Agrigento non e’ lontana da queste stanze decorate con affreschi del quindicesimo secolo. E Agrigento vuol dire oggi innanzitutto la presidenza della provincia. Una battaglia difficile ma non impossibile, il candidato della destra, Eugenio D’Orsi è debole e sta scontentando molti settori di quello schieramento.
Adragna ne è proprio convinto: ''Possiamo raccogliere molti voti disgiunti, molti voti di chi al consiglio sceglierà una lista di centro destra ma per la presidenza un candidato del centrosinistra, e soprattutto Giandomenico Vivacqua, il candidato del Pd''.
Ma le divisioni del centrosinistra e del Pd non sembrano incoraggiare molto il voto disgiunto...
''Non è detto che sia così. Questa legge elettorale incoraggia le cosiddette multicandidature per arrivare al ballottaggio. Certo, avrei voluto che la candidatura di Vivacqua arrivasse dopo un percorso più unitario del partito. Ma il profilo umano e culturale di Giandomenico mi fa pensare che su di lui possano contare tutti quelli che vogliono un profondo cambiamento nella gestione della provincia e anche quelli, come me, che sperano in un prossimo futuro del Pd nel quale le componenti di partenza si mescolino e possa emergere una nuova leva di dirigenti giovani e non marchiati da etichette legate al passato. Ovviamente facendo salve alcune fondamentali esigenze di impostazioni culturali, etiche con una particolare visione del sociale. Dice Veltroni, e la cosa mi convince moltissimo, ‘voglio un partito dove non ci si chieda più da dove veniamo, ma dove andiamo’.
Vivacqua dunque il candidato ideale, al netto dei limiti della procedura con la quale e’ stato individuato. Poi ci sono altre due interessanti candidature, ex Margherita, Arnone e Bruno.
Mi auguro che sia vero quello che sostiene Arnone e cioè di essere capace di attrarre voti dal centrodestra, avvalorato ad onor del vero da un importante e serio sondaggio e che Bruno possa incoraggiare la partecipazione dei settori di sinistra radicale che vivono un momento di sofferenza. L’importante è che tutti si ricordino che l’avversario da indicare agli elettori si trova nella destra e non nel centrosinistra''.
Questo ragionamento non fila così liscio, tutto di seguito come lo riassumo, perché tra una frase e l’altra il telefono squilla in continuazione e non sempre può non rispondere. Chiama Nuccio Cusumano e Adragna risponde concordando un appuntamento per il pranzo.
''Benedetto'', gli dico, ''lo sai che ad Agrigento in molti pensano che tu non ti stai impegnando come dovresti per il candidato del tuo partito?''
''Sì lo so. Ma nei prossimi giorni si dovranno ricredere. Mostrerò coi fatti e con le iniziative pubbliche che Vivacqua per me è il candidato da portare alla vittoria. Il candidato che ha una sua idea innovativa per lo sviluppo della provincia basato sulle tipicità del nostro territorio, e poi Giandomenico, lo ripeto, ha tutte le caratteristiche di autonomia per diventare il presidente di tutti. Avete visto quello che è successo nella scelta del candidato del centro destra? Prima a Palermo e a Roma decidono a quale partito deve andare la provincia di Agrigento e poi scelgono il candidato: nulla di personale nei confronti di D’Orsi, ma in questo modo è evidente che le istituzioni rischiano di diventare appannaggio di una parte o addirittura di un clan. La lezione del comune di Agrigento dello scorso anno non è servita a niente. Hanno riproposto lo stesso meccanismo di scelta e spero che anche questa volta ci sia da parte dell’elettorato un rigetto del metodo e del merito''.

Sin qui l'intervista.

Ecco adesso una lettera di Peppe Arnone, diffusa per correggere una sintesi dell'intervista elaborata a quanto pare dall'ufficio stampa di Giandomenico Vivacqua e diffusa in queste ore

Al sen. Benedetto Adragna
Al direttore di SUDDOVEST Giovanni Taglialavoro
Agli Organi di informazione

LETTERA APERTA
relativa alla lucida intervista del sen. Adragna al giornalista Taglialavoro ed alla poco dignitosa sintesi ad usum delphini operata dall’Ufficio Stampa del candidato Vivacqua.

Caro Benedetto,

ho letto con interesse la lucida intervista da Te rilasciata al giornalista Taglialavoro sul periodico on-line Suddovest. Ho apprezzato, ovviamente, la schiettezza e la grande dignità delle Tue dichiarazioni anche quando esse configgevano con la impostazione un po’ partigiana (forse un po’ troppo) dell’intervistatore Giovanni Taglialavoro che, come è noto, è assieme ad Angelo Capodicasa l’ideologo della candidatura di Giandomenico Vivacqua.
Sono spinto ad inviare la presente a Te, caro Benedetto, come pure all’ “ideologo” ed agli Organi di Informazione, perché credo che, appunto, il comunicato che ha diffuso la c.d. sintesi ad usum delphini ai giornali ha finito per distorcere il Tuo pensiero e “censuri” una parte importante delle Tue valutazioni politiche pure contenute nell’intervista integrale.
Andiamo immediatamente alle “censure” subite dal Tuo pensiero. Molto correttamente – ed io sottoscrivo questa affermazione – Tu, contraddicendo Giovanni Taglialavoro, sostieni l’utilità delle multi-candidature per arrivare al ballottaggio e vincere le elezioni. Testualmente, ribattendo a Taglialavoro, che ritiene inutili le multi-candidature, dichiari: “Non è detto che sia così, questa legge elettorale incoraggia le cosiddette multi-candidature per arrivare al ballottaggio”.
Ho apprezzato che, in perfetta coerenza con le Tue precedenti dichiarazioni, hai messo in evidenza, in due passaggi, gli errori ed i limiti nel percorso che ha portato alla individuazione di Vivacqua. Ma il capolavoro dei “censori” dell’ufficio stampa di Vivacqua lo abbiamo nella parte nella quale valuti – riporto testualmente – “interessanti candidature ex Margherita” quelle di Arnone e Bruno, ed ancora, i “censori” hanno colpito senza pietà nella parte in cui Tu ricordavi che la candidatura di Arnone e la capacità di Arnone di ottenere voti dal Centrodestra è avvalorata “ad onor del vero da un importante e serio sondaggio”.
Per finire: nell’intervista Tu invitavi tutti a ricordare che “l’avversario da indicare agli elettori si trova nella Destra e non nel Centrosinistra”. Evidentemente colui che ha censurato le Tue affermazioni cercando di trarre in inganno l’opinione pubblica non ha certamente fatto tesoro si questo Tuo saggio consiglio.
Questo volevo dirTi e concludo invitando Giovanni Taglialavoro a rivestire gli antichi panni meno “partigiani”, a restituire Suddovest alla sua Antica storia, ad esempio ponendo in essere un gesto interessante ed insieme simbolico, quale quello di organizzare un confronto od un forum pubblico tra i candidati di area democratica e del Centrosinistra. Sono certo che gli Organi di Informazione restituiranno al sen. Adragna l’autenticità del Suo pensiero.

Agrigento, 29/05/08 Giuseppe Arnone

Un mio breve commento : mi pare di tutta evidenza che, in ogni caso, il senatore Adragna è stato molto esplicito. Ha detto infatti: "Mostrerò coi fatti e con le iniziative pubbliche che Vivacqua per me è il candidato da portare alla vittoria. Il candidato che ha una sua idea innovativa per lo sviluppo della provincia basato sulle tipicità del nostro territorio, e poi Giandomenico, lo ripeto, ha tutte le caratteristiche di autonomia per diventare il presidente di tutti". Ha precisato anche " avrei voluto che la candidatura di Vivacqua arrivasse dopo un percorso più unitario del partito". Ma non dice di essere stato contrario alla candidatura o di preferire altri candidati. Inoltre fa una precisa differenza:"Vivacqua dunque il candidato ideale, al netto dei limiti della procedura con la quale e’ stato individuato. Poi ci sono altre due interessanti candidature, ex Margherita, Arnone e Bruno".Tra candidato ideale e candidati interessanti, ce ne corre. Infine qualche dubbio esprime Adragna su Arnone quando dice:"Mi auguro che sia vero quello che sostiene Arnone e cioè di essere capace di attrarre voti dal centrodestra". Non mi pare un'espressione che esprima tante certezze. Mentre possiamo essere certi di un fatto, dopo questa intervista: il senatore Adragna sta con Giandomenico Vivacqua ed ha preso in questa circostanza elettorale le distanze da Arnone.

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