sabato 19 aprile 2008

agrigento: non c'è il dissesto, c'è la catastrofe

"Assessore, quando potremo avere i soldi ?". E' la domanda che per telefono o per strada tutti gli assessori agrigentini ogni giorno si sentono rivolgere da vari creditori. Come chi è indebitato oltre misura, i nostri amministratori rischiano di non potere uscire da casa per non dovere arrossire; o devono farsi negare se qualcuno chiama al telefono per evitare di dare imbarazzanti risposte; o devono cambiare strada per non incontrare i molti dirigenti di cooperative, società, aziende che vantano dal Comune cospicui crediti. I casi che io conoscono sono significativi: la comunità per minori "Giovanni XXIII" non riceve un solo euro dallo scorso ottobre; la comunità "Il punto" che si dedica ai portatori di handicap ha ricevuto una sola mensilità (lo scorso agosto) in dieci mesi; i lavoratori presso la casa per anziani di Villaseta non ricevono da quattro mesi lo stipendio perchè il Comune non paga all'istituto la propria quota; l'ente nazionale per la protezione animale non intende firmare il nuovo contratto perchè pretende prima di avere dall'assessorato alla sanità le spettanze di ben tre anni; la ditta che ha effettuato il trasloco dei libri e dell'arredo della biblioteca dal viale all'ex archivio notarile non è stata ancora pagata (il trasloco è stato effettuato lo scorso ottobre), la cooperativa "Gattopardo" che affianca gli assistenti sociali aspettano anche loro il pagamento di cinque mensilità; ai padri e alle madri di famiglia che vanno al secondo piano dell'ex tribunale per chiedere un sussidio, le assistenti sociali dicono che non c'è niente in cassa, bisogna aspettare il nuovo bilancio; la stessa cosa è stata detta ai sette operai dei gabinetti pubblici al momento della recente scadenza del contratto; i 47 netturbini prima a carico del Comune protranno lavorare nei prossimi sei mesi perchè sono stati assunti da un'altra ditta, la Iseda, che lavora per l'Ato; dal prossimo 1 luglio inoltre i lavoratori socialmente utili e tutti i precari potranno continuare a lavorare, ma avranno un contratto di lavoro ridotto, passando dalle attuali 24 o 36 ore a 18, che sono quelle che paga la Regione, perchè per le restanti ore, che deve pagare il Comune, non c'è la copertura finanziaria.
Questi sono i casi di mia conoscenza. Certamente ne esistono molti altri. Il motivo è semplice: non c'è liquidità disponibile. Ogni mese si fanno i salti mortali per pagare gli stipendi ai dipendenti. Ma più passano i mesi e più cresce il timore che ci si potrebbe trovare nella condizione di lasciare anche questi lavoratori senza soldi. Virttualmente il Comune ha i conti in ordine, nel senso che sulla carta vanta crediti dall'Ato e dal ministero della Giustizia. Sta scritto sulle carte che dagli oneri per l'urbanizzazione ci sono entrate per 5 milioni di euro, ma nella realtà i contribuenti che hanno davvero pagato hanno garantito un gettito di circa due milioni e mezzo. L'altra metà è iscritta in bilancio perchè dovrebbe arrivare in cassa, ma di fatto non c'è. Formalmente quindi il Comune è salvo. E' nella sostanza che è fottuto.

Nessun commento: