giovedì 24 gennaio 2008
Agrigento. Minori a perdere
Ad Agrigento e ad Aragona ci sono due case per minori a cui i Tribunali per ragioni diverse affidano neonati e ragazzi (molti dei quali extracomunitari). Sono due comunità nate su iniziativa di persone sinceramente interessate ad aiutare questi giovani ospiti. Non sono nate cioè per sistemare la sorella o la cugina di qualche Sindaco o onorevole che altrimenti starebbe a spasso. Ma forse poichè non godono di alcuna particolare protezione,li fanno sbattare, come si suol dire. Infatti il Comune di Agrigento paga le rette per i minori ospitati nelle comunità(2.100 euro per ogni minore ospitato)in media ogni sei mesi. Di conseguenza operatori, psicologi, assistenti sociali vengono pagati ogni sei mesi. Pinuccia Pappalardo (nella foto), la responsabile della comunità Giovanni XXIII, è ai ferri corti con l'assessore comunale alla solidarietà sociale Giovanni Traina. Per garantire il latte agli otto nenonati ospiti nella sua comunità deve chiedere prestiti alle banche.La questione ci offre lo spunto per sollevare qualche domanda su cosa si fa per i minori in condizione di disagio ad Arigento. Per esempio cosa fa il consultorio familiare dell'Asl? Vi risulta che brilli per qualche significativa iniziativa? Un tempo avevano aperto uno sportello per i giovani ma è durato ben poco. Vanno nelle scuole a somministrare quelche banale test sul tabagismo o l'educazione sessuale e così cercano di salvare la faccia.Le associazioni di volontariato fanno molto di più e sono trattate molto peggio.
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