giovedì 16 luglio 2015

AGRIGENTO: SUL NO TRIV DI LEGAMBIENTE LE PERPLESSITA' DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Determinati contro le trivellazioni a difesa dell’ambiente

di Giuseppe Sicilia, attivista meetup di Campobello di Licata, Marcello La Scala, consigliere comunale M5S Agrigento

Il Movimento Cinque Stelle, Greenpeace e tutte le associazioni seriamente preoccupate per l’ambiente lottano e continuano a dare battaglia contro le trivellazioni. Greenpeace lancia il trip-advisor dei luoghi che verranno inquinati dalle trivelle taggando il nostro premier Renzi per ogni trivella.

Il Movimento Cinque Stelle sia a Roma che in Sicilia e in tutte le regioni interessate lotta contro il decreto dentro le istituzioni. Gli attivisti si organizzano cercando una via legale per ottenere una sospensiva e una definitiva cancellazione delle trivellazioni, inoltre il M5S organizza un grande Flash MOB lungo tutto il mese di Agosto in quattro regioni Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia con un tour : GIU LE MANI DAL NOSTRO MARE in Sicilia tre tappe: Licata, Gela, Agrigento 8/9 Agosto.

Legambiente invece che fa?

Organizza un flash Mob a Licata ad Agrigento nel mese di Luglio: No OIL.

Come può un associazione ambientalista avere come suo presidente Onorario l’ ON. Realacci, il deputato che vota a favore delle trivelle e poi manifesta contro le trivellazioni ? Ipocrisia e tanta propaganda, l’Italia già sta subendo ben altri inganni, questo è sinceramente superfluo.

La salvaguardia dell’ambiente è un fatto serio e seriamente ci sono persone che ogni giorno lottano contro chi vuole devastarlo. Gli aderenti a Legambiente, come molte altre associazioni, giorno per giorno si dedicano alla difesa dello stesso obiettivo, cosi è anche per gli attivisti di Legambiente Agrigento, che con il flash mob “No OIL” lanciano un segnale di sensibilizzazione sul tema.

Questo richiede impegno, dedizione, sacrificio. Allora ci chiediamo: perché dei sinceri, senza alcun dubbio, sostenitori dell’ambiente ancora non hanno provveduto a sfiduciare il loro presidente onorario, On. Ermete Realacci, dal prestigioso incarico, visto che ha tradito la base e il fondamento della lotta contro le trivellazioni ? Perché non richiedere con forza che il proprio Presidente una volta tradito il mandato si dimetta ? La difesa dell’ambiente ha bisogno di uno sforzo titanico e di tutte le forze sensibili al bene dell’ambiente e ogni singolo voto di chi ha l’onore e l’onere di rappresentare i combattenti sul campo deve essere coerente. L’invito che rivolgiamo al gruppo locale, regionale e nazionale di Legambiente è pertanto quello di dare un segnale univoco per concentrare le forze e lottare assieme.

Antefatto

In questi giorni di solleone a migliaia ci affolliamo sulle spiagge Italiane e siciliane e ogni volta i nostri occhi, i nostri sensi vengono rapiti dalla bellezza della natura; ogni giorno nuovi turisti provenienti da tutto il mondo si stupiscono della bellezza (quasi) incontaminata delle nostre coste. E allora il nostro pensiero va subito a come preservare e migliorare l’ambiente marino, a quali strategie adottare per fermare chi ha deciso che le nostre coste siano trivellate, stuprate da dentro con le più moderne “diavolerie” alla ricerca dell’oro Nero, che, per inciso, oggi sui mercati vale pochissimo: un barile di petrolio vale 50 dollari contro i 200 dollari di pochi anni fa, grazie alla concorrenza delle Rinnovabili.

La corsa dei petrolieri è iniziata e “santificata” il 5 Novembre del 2014. In quell’occasione mi trovavo (il sottoscritto Giuseppe Sicilia) al palazzo dei gruppi parlamentari a Roma, mentre in aula, da li a poco, si sarebbe andati al voto.

Assieme alla deputata Claudia Mannino M5S , ad Alessandro Giannì di Greenpeac, ead Enzo Maiorca, il campione Siciliano di apnea, grande amante del mare, ed un ad Team di esperti abbiamo descritto a tutti i parlamentari i pericoli derivanti dalle trivellazioni; abbiamo parlato dell’odiosa tecnica dell’Air-Gun, che distrugge i fondali e stordisce i cetacei fino a portarli alla morte per spiaggiamento e che inoltre rende deserte le aree riproduttive marine, ovvero niente pesci per decenni.

Abbiamo notato, con grande rammarico, un’ assenza. Avevo invitato personalmente il deputato Realacci, della commissione ambiente, a partecipare. Direte, chi è costui? L’onorevole Realacci è il presidente onorario di Legambiente. Al telefono l’avevo esortavo a partecipare e a far sentire la sua voce contro il decreto cosiddetto “ Sblocca Italia”, che, fra le altre cose, contiene il via libera e offre un’estrema semplificazione per le concessioni petrolifere in mare e in terra.

L’evidenza del testo normativo era chiarissima: dare il via libera incondizionato all’assalto di ingordi investitori per devastare la bellezza e la salute del territorio Italiano. In commissione ambiente l’On Realacci aveva fatto intendere che si sarebbe opposto con ogni mezzo e che avrebbe votato contro il decreto. Bene, bravo. Lui, il presidente onorario, allora e ancora oggi, di Legambiente, non poteva fare diversamente.

Andiamo ai fatti: mentre i deputati del M5S si imbrattano le mani di una vernice che ricorda il petrolio, sfilando nell’aula ed esortando i colleghi degli altri schieramenti ad opporsi alla follia dello Sblocca Italia, si va al voto. Ebbene, il presidente di Legambiente Vota favorevolmente, vota Si, vota a Favore delle trivelle, a Favore dei Petrolieri, e Nulla fa per sposare la causa più giusta: che è una causa ambientale.

Seguendo il link troverete la prova del voto di Realacci àhttp://parlamento17.openpolis.it/votazione/camera/decreto-sblocca-italia-ddl-2629-ar-voto-finale/13731

Gli inganni del nostro tempo al tempo del Web hanno le gambe corte, Cortissime

Giuseppe Sicilia, attivista meetup di Campobello di Licata, Marcello La Scala, consigliere comunale M5S Agrigento

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