venerdì 25 aprile 2008
agrigento: il Comune non paga. Precari disperati.Che fanno i sindacati ?
Sono diverse centinaia i lavoratori precari assunti dalle cooperative convenzionate con il Comune di Agrigento, per svolgere importanti servizi socio-assistenziali (in favore di anziani, minori, disabili, immigrati), igienico-sanitari o di altra natura, che da molti mesi non ricevono un solo euro perchè il Comune non sa proprio come pagarli, non avendo un solo centesimo in cassa per mantenere i suoi impegni finanziari. In qualunque altra città del mondo, compresi i villaggi del Burundi e giù di lì, i sindacati si sarebbero scatenati per difendere i diritti di questi padri di famiglia. Parlo soprattutto della Cgil, della Cisl e della Uil. Ma i precari non hanno la tessera del sindacato. Anche perchè non saprebbero con cosa pagarla. Solo ieri la confcooperative è intervenuta con un comunicato stampa, ma per difendere i dirigenti delle cooperative che sono molto penalizzati dai ritardi notevoli nei pagamenti. Nessun comunicato invece da parte dei maggiori sindacati. Sono troppo impegnati a piangere sul patto sociale fallito e a fare campagna elettorale in vista prossime elezioni provinciali. ( A proposito come fa un dirigente di un sindacato a far parte anche di un partito e a partecipare alla sua fase costituente ? Un sindacalista, non dovrebbe tenere una certa distanza dai partiti ?Altrimenti, come potrà, nel caso in cui il sindaco del suo partito di appartenenza sia anche la controparte in una vertenza sindacale, ad essere libero di agire per il difendre i lavoratori e lottare contro il suo collega di partito? ). D'altra parte un profilo molto basso hanno tenuto i sindacati agrigentini anche in occasione dei 43 netturbini che avevano perso il lavoro un mese fa e verso i sei addetti nei gabinetti pubblici, che tuttora sono senza lavoro. I sindacalisti agrigentini firmano patti sociali con mezzo mondo e pure con la Chiesa. Fumose alleanze che si sfasciano regolarmente. Pensassero un pò di più a difendere il salario dei lavoratori precari e non, avremmo meno problemi sociali ed economici. Fra poco ricorderemo il primo maggio. Ma per i precari delle cooperative convenzionate col Comune non c'è proprio niente da festeggiare.
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