lunedì 10 marzo 2008

agrigento:acqua: la telefregatura comandata


Stamattina ho parlato con l'ingegnere Mirabile,dirigente dell'ufficio idrico, che mi ha sostanzialmente confermato quanto in questi giorni ha rivelato Lillo Miccichè, ossia che abbiamo a disposizione un sistema computerizzato per la distribuzione attraverso telecomado dell'acqua in tutti i quartieri della città ogni giorno e senza bisogno di fontanieri che aprono e chiudono le saracinesche. Il sistema esiste e la centrale operativa è nella zona industriale, ma è possibile collegarsi alla centrale anche dall'ufficio idrico, in piazza Gallo. Ma il sistema sinora è stato provato solo virtualmente perchè - come dice Miccichè - di fatto, se nello stesso tempo si pompa acqua da più ripartitori contemporaneamente, la pressione che si raggiunge all'interno della condotta è tale che la fatiscente rete idrica agrigentina è destinata inevitabilmente a saltare. Il sistema quindi c'è e fa bella mostra di sè, ma non può essere attualmente utilizzato.Forse potranno un giorno vederlo in funzione i nostri nipoti. E' costato un mare di soldi, che, come dice Lillo,potevano essere meglio spesi per rifare qualche parte della rete idrica. Ma davvero al momento di comprare questo modernissimo sistema, non erano al corrente che ad Agrigento non sarebbe stato utilizzabile? La cosa puzza.
Ecco di seguito ampi stralci del comunicato di Lillo Miccichè:
WSi tratta di un lavoro di alcuni milioni di euro appaltato a Palermo è realizzato ad Agrigento tra il 2005 e il 2006, con i soldi dell’emergenza idrica in Sicilia. E quando si tratta di lavori appaltati con la procedura dell’emergenza vuol dire che si deve fare subito e bene, ovviamente nell’interesse collettivo, tanto che si sorvola nei dettagli burocratici, si sacrifica la trasparenza e la concorrenza d’impresa, purché, sempre per il bene comune, si superi immediatamente l’emergenza idrica.
Quello che sto per denunciare è una delle porcate che la pubblica amministrazione ha consentito negli ultimi anni a danno della città di Agrigento. I lavori effettuati si riferiscono all’istallazione in tutti i serbatoi idrici della città di un complicatissimo sistema computerizzato di tele controllo della distribuzione idrica. A sua volta ogni serbatoio con il suo sistema è collegato con la rete idrica di pertinenza e telecomandato da un unico sistema che dovrebbe distribuire l’acqua senza più uso di fontanieri che aprono e chiudono le numerose saracinesche idriche. Bell’opera! Peccato che oggi nella nostra realtà, nonostante i lavori siano stati completati da più di un anno, questo impianto, che è “capolavoro tecnologico”, non potrà funzionare per le semplici ragioni confermate dal fatto che un tale sistema (appaltato con estrema urgenza) è ancora fermo.
Quest’opera, che pochissimi conoscono e della quale sono venuto a conoscenza, grazie ai resoconti che l’Agenzia per l’emergenza idrica e dei rifiuti in Sicilia che per legge deve rendere pubblici, è costata 3 milioni e 200 mila euro circa, ed è stata realizzata da un impresa che oggi fa parte della “Girgenti acque”, società che gestisce da pochi giorni il sistema di privatizzazione dell’acqua.
Nelle avvertenze della relazione di collaudo si afferma che si possono verificare delle avarie nella rete. E' tecnicamente provato infatti che in una condotta vetusta la troppa pressione prodotta dal nuovo sistema di distribuzione telecomandato, e senza sfiatatoi lungo la rete, sicuramente moltiplicherebbe le rotture nei punti più deboli della rete, o peggio ancora provocherebbe danni alle strade e ai fabbricati per le forti fuoriuscite di acqua. Per rendere tecnicamente più chiaro il concetto dico che se oggi venisse attivato questo nuovo sistema di distribuzione col tele controllo, sarebbe come montare un potente motore di una Ferrari nella carrozzeria di una vecchia sgangherata cinquecento che appena messa in moto per la forte compressione, semplicemente esploderebbe.
E non mi si venga a dire che le amministrazioni competenti (regionali, e comunali) non sono a conoscenza di tutto questo e comunque, se sono venute a conoscenza adesso, credo che è interesse di tutti chiedere l’intervento degli organi competenti per far rilevare responsabilità prima politiche e poi anche penali e contabili per lo scandaloso spreco di risorse pubbliche".

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