lunedì 8 giugno 2015

Agrigento la maggioranza alla prova : attenti al lupo

La nomina del presidente del consiglio comunale e le nomine dei componenti le commissioni consiliari costituiranno il primo banco di prova per la maggioranza per presentarsi ad Agrigento secondo un nuovo modello politico o reiterando vecchi schemi da manuale Cencelli. La maggioranza eletta ha i numeri per operare come uno schiacciasassi e per mostrare i muscoli fin da queste prime scelte, dando prova di tutta la propria schiacciante superiorità e cercando di usare tutti gli strumenti utili per mettere il bavaglio alla minoranza. Ma potrebbe scegliere un’altra strada dimostrando di avere dato davvero vita ad un movimento civico rispettoso dell’articolazione della società politica e civile agrigentina e non all’ennesima alleanza politica attorno a capibastone romani e palermitani, desiderosi di continuare a mettere le mani sulla città.

C’è la strada del rispetto della minoranza, c’è la strada del rispetto dei rapporti istituzionali con le altre forze politiche che sono rappresentate in consiglio comunale e devono essere prese in considerazione, per il rispetto che la maggioranza deve ai cittadini che li hanno voluti nell’aula Sollano. Oppure c’è la strada della chiusura su tutto.

Riteniamo che già in merito alle imminenti decisioni, la maggioranza al consiglio comunale di Agrigento dovrebbe sentire iì il dovere di garantire l’accesso nelle commissioni consiliari (specie quelle con compiti maggior peso) agli esponenti della minoranza. Dovrebbe sentire il dovere di considerare l’opportunità che la minoranza non venga esclusa dagli incarichi di presidenza o vicepresidenza. Non si tratta per la minoranza di chiedere poltrone (anche perché alcuni, come il movimento cinque stelle ad Agrigento hanno assicurato che non chiederanno i gettoni per la partecipazione alle commissioni), ma di garantire all’interno delle commissioni che avranno da esaminare gli atti di giunta più rilevanti (penso alle commissioni bilancio e urbanistica, ad esempio) uno spazio adeguato per presentare le proprie proposte, affinchè il dibattito sia vero e pienamente democratico.

Commissioni ad un solo colore, senza la presenza di forze alternative, non potranno avvalersi della possibilità di discutere con altri rappresentanti dei cittadini che avranno proposte diverse e non certo peregrine.

Sappiamo che nelle commissioni la maggioranza si garantirà i numeri per determinare alla fine le scelte, ma avremo commissioni dove più articolato sarà almeno il confronto e l’esito delle decisioni, se si darà spazio alla minoranza. La storia dei prossimi giorni ci dirà se la città ha scelto una maggioranza da regime bulgaro oppure rispettosa del rapporto con la minoranza. Se torneremo cioè al vecchio regime democristiano con maggioranza assoluta o inizieremo qualcosa di meglio, lo sapremo presto e la città saprà giudicare. Attenti al lupo, cittadini.

Elio Di Bella

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