domenica 12 ottobre 2008
agrigento:asl:la telefonista pagata come una colf.
In fila in tanti per prenotare una visita al poliambulatorio di via Esseneto. Trovi solo due impiegati dietro la vetrata. Un servizio che apre solo di mattina, da lunedì al venerdì. Lunga attesa per essere poi anche costretti a rinunciare alla prenotazione. Se ieri infatti hai prenotato una visita di endocrinologia, ti avranno detto che potrai fare le vacanze di Natale tranquillamente perché non potrai entrare in ambulatorio prima dell’otto gennaio. Ma a molti è andata anche peggio perché, dopo aver a lungo atteso, non hanno potuto fare alcuna prenotazione. “Il computer si è bloccato”, annuncia intorno alle 9.30 un’impiegata. “Capita spesso il venerdì mattina. Resettano i computer”, precisa. La dirigente del servizio, Di Giacomo, conferma le difficoltà: “Non capita proprio ogni venerdì, ma in effetti talvolta abbiamo qualche problema col sistema informatico e le lamentele degli utenti sono inevitabili”. Ti informano che comunque un’alternativa ci sarebbe: telefona al call center. Componi allora il numero verde 800589444. La primavera di Vivaldi allieterà i tuoi numerosi quanto inutili tentativi di parlare con l’operatrice. Dopo una buona mezz’ora finalmente però riesci a parlare con qualcuno. Ma il tentativo è stato inutile perché neppure al call center possono prenotarti la visita e avevano difficoltà a rispondere alle chiamate perché il sistema era in tilt. La cosa non ci soddisfa, così ci rechiamo direttamente nella sede del call center. Recenti film ci hanno abituati a credere che un call center si trovi in un ampio locale con decine di gentili operatrici al telefono. L’impressione è invece deludente. Il call center dell’Asl di Agrigento si trova in una stanza di cinquanta metri quadrati occupata da quattro scrivanie. C’erano ieri mattina al lavoro quattro operatrici. Dovrebbero essercene sei ma una è in maternità e un’altra in congedo. In quattro dovrebbero rispondere alle telefonate che arrivano da mezza provincia. Il servizio infatti serve 220 mila utenti. Queste ragazze lavorano grazie ad un contratto quinquennale dalle otto alle quattordici. Per venti ore ogni settimana stanno al telefono (non abbiamo capito se le cuffie per l’ascolto ce le hanno o no. E’ rimasto un mistero) e ricevono 730 euro al mese. Lavorano quindi ottanta ora e prendono meno di dieci euro all’ora. Poco più del compenso che oggi ad Agrigento una famiglia da ad una governante per le pulizie di casa. Il dirigente Salvo Castellano ci ha spiegato che il personale che si occupa del servizio prenotazioni è ridotto perché le risorse a disposizione dell’azienda sono poche e allo stato attuale non è previsto un aumento dell’organico. “Faremo in modo che il personale, quando si verificherà un blocco momentaneo, certifichi comunque la richiesta di prenotazione su un apposito registro e successivamente la riporti nel sistema informatico, in modo da limitare i disagi”.
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