domenica 6 luglio 2008

agrigento:comune: san calò di Agrigento è nero perchè è inc****to col Comune

Impegnato negli esami di Stato, sono stato costretto a trascurare il mio blog.
Cerco di rimediare mettendo insieme un pò di vicende che ho conosciuto e seguito.
Consiglieri furbastri.
Innanzitutto, sappiate che, ad un anno dalla elezione che ci ha dato un nuovo consiglio comunale, è cambiato ben poco, o quasi nulla, riguardo al vecchio vizietto di diversi consiglieri comunali di firmare la presenza e abbandonare i lavori pochi (ma davvero pochi) minuti dopo, con il portafoglio comunque più pieno, perchè la ragioneria gli liquiderà comunque 125 euro puliti puliti. Il consigliere comunale Peppe Indelicato alla fine dell'ultima seduta, con un tono molto incazzato (giustamente),mi ha detto:"Perchè non scrivi sul tuo blog i nomi dei consiglieri che vanno via cinque minuti dopo l'inizio dei lavori ?". Peppe ha ragione. Dalla prossima seduta pubblicheremo l'elenco.
Per quanto riguarda l'ultima seduta il bilancio è questo: quando è stato fatto il primo appello i consiglieri presenti erani 21. Un quarto d'ora dopo erano sedici.

Debiti fuori biliancio. Quante volte abbiamo sentito dire che gli amministratori devono governare la città come un buon padre di famiglia amministra la propria casa. Noi abbiamo amministratori-padri di famiglia che manderebbero alla bancarotta tutte le case, con tanti ringraziamenti da parte dei creditori. Da diverso tempo, vengono presentati in consiglio comunali i cosiddetti debiti fuori bilancio. Si tratta di debiti cioè che non erano previsti in bilancio, che il Comune paga in genere dopo la sentenza del tribunale e che il consiglio comunale deve ratificare.
Facciamo alcuni esempi.
Parliamo dei debiti arrivati in aula nell'ultima seduta.
Un tizio cade col motorino in una strada di San Leone. Denuncia il Comune perchè ritiene che la rovinosa caduta è stata causata dal manto stradale irregolare. Chiede 500 euro per i danni al motorino e altri 1.300 per ferite e contusioni. Il Comune si oppone. Si va in giudizio e il Comune (cioè noi) viene obbligato a pagare 5.500 euro. Secondo caso. Ad un impiegato del Comune nel 1998 danno un incarico di coordinatore e così di fatto gli fanno un ordine di servizio per una mansione superiore, rispetto a quella per la quale era stato assunto. Dal 1998 al 2004 lavora di più, si assume maggiori responsabilità, ma il suo stipendio non viene integrato. Dovrebbe ricevere qualcosa in più per la mansione di coordinatore.Stanco delle molte promesse fa causa al Comune chiedendo poco più di 1.700 euro. Tanto avrebbe pagato il Comune, se avesse riconosciuto le giuste ragioni del dipendente. Invece inizia la causa e di spesa in spesa alla fine il Comune è costretto a pagare il doppio. Quasi 3.500 euro.
Terzo caso: Dopo la chiusura del manicomio, quattro degenti vengono trasferiti in una comunità alloggio di Aragona. La comunità ritiene che il Comune di Agrigento debba pagare la retta. I dirigenti del Comune, invece, sostengono che non hanno stipulato alcuna convenzione con la Comunità e non devono nulla. Passano gli anni. I quattro vecchietti muoiono. La Comunità, intanto, ha denunciato il Comune. Il Tribunale da ragione alla comunità perchè c'è una chiara legge regionale, che pure un bambino capirebbe, che spiega come comportarsi in questi casi. La comunità chiedeva al Comune di pagare 378 mila euro.Cioè l'ammontare delle rette non pagate. Si tratta di somme dovute per una decina di anni. Alla fine il tribunale costringe il comune a pagare 430 mila euro. Parliamo di quasi novecento milioni delle vecchie lire.
Di debiti fuori bilancio di questo genere ne arrivano in consiglio comunale molti. In genere il Comune perde tutte le cause. Gli avvocati della parte offesa guadagnano facilmente molto denaro. Alcuni anni fa bisognava pagare anche le parcelle agli avvocati nominati dal Comune per difendersi e che perdevano la causa.
In molti casi ci si potrebbe accordare con chi denuncia una illegalità o una violazione e risparmiare molto denaro. I nostri dirigenti e l'ufficio legale raramente seguono questa strada. Spesso vanno in tribunale e spessissimo perdono e così il Comune (cioè noi)è costretto a pagare molto di più. Ma che importa ? se il consigleire comunale sta in aula un quarto d'ora e riceve 125 euro o se un debito arriva in tribunale e il Comune paga molto di più di quanto il denunciate aveva chiesto, alla fine Cappiddrazzu (cioè noi)paga tutto.
La Corte dei conti dovrebbe appurare se, per esempio, il dirigente non integrando lo stipendio dell'operaio di cui sopra ha sbagliato. Dovrebeb stabilere se era possibile evitare che la faccenda arivasse in Tribunale e diventasse può costosa per l'erario. La Corte dovrebbe eventualmente rivalersi, anche economicamente, sul funzionario che ha sbagliato, causando un danno alla comunità. Ma il funzionario nel malagurato caso che ricevesse dalla Corte dei Conti l'ingiunzione a pagare farebbe causa e le spese legali che dovrebbe affrontare le pagheremmo noi (paghiamo sempre noi), perchè sarebbe difeso dall'ufficio legale del Comune(che paghiamo noi) o in altri casi dall'avvocatura dello Stato (che paghiamo sempre noi).E' comunque assicurato da simili incidenti, grazie ad accordi sindacali che attingono ad una cassa previdenziale che gode di finanziamenti che si alimentano in virtù del gettito fiscale che deriva dalle tasse che paghiamo noi. Quindi alla fine paghiamo persino le spese legali del dirigente che ha sbagliato e la sua assicurazione. Paghiamo noi per i suoi sbagli ! San Calò, ho capito perchè sei nero. Sei incavolato come tutti noi!

Nessun commento: