lunedì 3 marzo 2008

agrigento:le ragioni di zambuto: il discorso di oggi, parola per parola


Nella conferenza stampa di oggi il Sindaco Marco Zambuto ha così spiegato le ragioni di quanto è accaduto in questi giorni. Il testo che presentiamo è la sbobinatura della registrazione dell'odierna conferenza. Non trovate le domande dei giornalisti e le risposte del Sindaco perchè sostanzialmente Marco Zambuto ha solo ripreso gli stessi contenuti qui di seguito esposti.
"Nel maggio del 2007 ha vinto "la città al di sopra dei partiti", che ha significato amministrare la città nell'interesse di tutti, senza più lottizzazioni, senza più lottizzazione del potere. la città è stata liberata dalle logiche di potere, dalle logiche di clientela. La città ha dato questo messaggio chiaro ed ha votato un sindaco ed anche un consiglio comunale con un orientamento particolare. La storia e la tradizione, il dna di questa città è di essere una città moderata.
Il mio progetto quando è entrato dentri il Palzzo ha trovato la resistenza di quegli stessi partiti che hanno contribuito a fare vincere la competizione elettorale. Io mi sono sottratto a questo, a questo gioco. Nominando una giunta che ha lavorato per questa città in una situazione di grande emergenza, lavorando e non guardando in faccia a nessuno. Quello che occorre comprendere è che occorre separare la vicenda prettamente amministrativa, dalla vicenda politica. La vicenda amministrativa significa che in una giunta ci possono stare personalità che hanno un orientamento politico diverso, ma che amministrano insieme per fare in modo che questa città venga liberata dai soliti controlli di potere, dalle solite logiche di clientele. La città ha voluto che vincesse questo progetto. Quando c'è stato il corto circuito ?Il corto circuito c’è stato quando questi stessi partiti hanno cominciato a dire: “come è andata a finire? Questo sindaco con chi sta? Non può essere il sindaco di tutta la città, perché così sarebbe un sindaco libero e quindi sarebbe un sindaco contro di noi. Ed ecco allora i tanti ricatti di tanti servi di bancata, di tanti giornalai. Mi sono opposto a questi ricatti, andando per la mia strada. Il mio messaggio è stato compreso dal consiglio comunale e dalla parte politica che aveva perso la campagna elettorale perché la città aveva condannato la logica del potere. Il consiglio comunale e quelle forze politiche (del centro destra ndr.) col messaggio politico che è arrivato dalla città. In questa città siamo stati sempre a fare le lotte con l’obiettivo di occupare il potere. Ma la città si è resa conto che era inutile fare una lotta per il potere perché non c’era più nulla da dividere. Quando siamo entrati infatti in questo comune non avevamo neppure la possibilità di fare il bilancio comunale. Che significa il crollo del Comune. Abbiamo invece salvato il bilancio comunale grazie all’intesa avuta col consiglio comunale, grazie alla parte politica che abbiamo attivato (quella del centro destra, ndr) che ha fatto sì che il presidente della regione ci desse i soldi per il dissalatore, e solo così abbiamo potuto fare il bilancio comunale. Ecco cosa significa scelte amministrative da un lato e scelte politiche dall’altro. Il fatto rilevante è quello di amministrare la città nell’esclusivo suo interesse, nell’interesse generale, senza particolarismi. Il mio progetto è di andare avanti nella logica di amministrare nell’interesse generale. E andrà avanti nonostante i ricatti di partiti che chiedevano per l’aiuto alla città di dovere scrivere note per spigare di cosa abbiamo bisogno, perché loro non sanno, loro che sono dei parlamentari turisti che viaggiano tra Palermo e Roma, hanno bisogno della lettera del Sindaco per sapere che cosa bisogna fare per questa città. Loro volevano che questo Sindaco si doveva schierare, perché se mi fossi schierato apertamente con il centro-sinistra, allora forse secondo loro non avrei causato tutto questo danno. Questo Sindaco ha resistito ai ricatti di questi partiti. E’ successo che negano a questo politico di interloquire e di fare scelte politiche personali che non cambia il modo di governare questa città . Se il Sindaco fa una scelta politica e poi intende trasferirla nel modo di governare questa città, allora dicono che è un sindaco che ha abbandonato un progetto. Allora dicono che è un Sindaco che come altri vuole solo occupare spazi di potere. La sfida che la città ha fatto nel 2007 di scegliere di amministrare anche con personalità politiche che hanno idee diverse, ma intendono governare bene questa città e amministrano nel suo interesse. Io intendo essere giudicato per quello che ho fatto e farò per questa città. Se porteremo dei benefici allora i cittadini ci premieranno, diversamente ci condanneranno. Chiedo questo alla città, alle forze politiche e alle forze sindacali. Si nega la possibilità ad un sindaco di potere interloquire con un candidato premier, portandogli le richieste di questa città perché questo significherebbe, secondo la vulgata tradizionale, che il Sindaco ha tradito, si è venduto. Il tredici marzo vedremo chi sono i candidati, vedremo se questo Sindaco è candidato, se questo sindaco ha venduto la città per sé o per i propri familiari; lo vedremo, lo vedrà la città se ho venduto la città, o se c’è un progetto per Agrigento. O a questa città riusciamo a far arrivare finanziamenti straordinari che servono, oppure, anche se abbiamo salvato la città dal dissesto, le condizioni economiche sono comunque tali che ci sarà sempre un malessere, ci sarà sempre una situazione di precarietà. Nella mia interlocuzione politica ho voluto portare proprio questa situazione avanti, la necessità di interventi straordinari e me ne assumo tutta la responsabilità, forte del consenso che mi è stato dato. Se non riusciremo ad avere questi interventi straordinari, allora si può dire che avremo fallito. Ci si divide sempre e ci si accusa solamente tra persone, tra parti politiche, senza che la città ne abbia alcun beneficio. Parti politiche che si avversano per mantenere la propria visibilità, ma senza fare alcunché per questa città. Il messaggio “Agrigento sopra i partiti” ha voluto significare che la città ha voluto condannare questo quadro politico fatto solo di parole. Io vengo volgarmente attaccato con processo alle intenzioni da parte di mascalzoni, che hanno voluto offendermi, ma io tiro avanti dritto senza lasciarmi condizionare da questi mascalzoni, i quali non vogliono altro che la città torni come prima, che la situazione torni al punto che ci si possa dividere la città serenamente, anche da parti contrapposte, che ci si possa dividere la città in modo consensuale, riportando le vecchie logiche. Noi abbiamo evitato di riportare la città a quei metodi, a quei modelli. E’ questa la direzione che ho preso e che intendo proseguire per la città. Assumendomi le mie responsabilità…"(seguono ringraziamenti ai vecchi assessori e presenta i nuovi). Infine ha sottolineato." se avessi voluto approfittare di questa situazione, oggi vi avrei convocato per dirvi, cari amici io mi dimetto perchè sono candidato in un posto sicuro e abbandonavo tutti. Io resto qui, in questa città, resto a servire questa città contro tutti i mascalzoni, che ci sono e ce ne sono tanti e che non riusciranno nonostante l'avvelenamento che hanno provocato, non riusciranno per nulla a farmi piegare la schiena. il mio unico obiettivo è di governare questa città e mi presenterò al cospetto di questa città e chiedero un giudizio dopo aver governato. Se avrò governato male, la città mi darà ilbenservito. Se avrò governato bene, sarò felice di aver fatto di aver fatto del bene per una città a cui voglio bene e per la quale mi sto spendendo fino in fondo, senza risparmirmi alcunchè in termini di sacrifici personali e familiari".

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