sabato 22 marzo 2008

agrigento:la solidarietà non abita qui: il caso dell'invalida maria





Doveva essere un grande gesto di attenzione e di solidarietà verso una povera invalida, diventata, tra l'altro, tale, secondo quanto sostiene, per un intervento chirurgico alle gambe sbagliato e per il quale ha fatto causa, senza ottenere fino ad oggi giustizia. Invece per la signora Maria Di Stefano è diventata un'altra via Crucis. Dopo essere stata offesa dai ferri dei chirurghi, adesso è stata dilaniata dalla violenza delle promesse non mantenute.Ho seguito questo caso sin dall'inizio. Da quando cioè nel mese di ottobre la signora si è rivolta alle televisioni e ai giornali per avere un ascensore o un montascale per potere uscire da casa, visto che non può perchè sta su una carrozzella e tra la porta di casa e la strada sottostante ci sono 15 gradini (vedi foto) che le impediscono di uscire. Per sollevarla e trasportarla sin sulla strada occorrono almeno quattro persone. Un ascensore (o un montascala)le è indispensabile per migliorare la qualità della sua difficile esistenza.Ebbene il Sindaco e il presidente del Consiglio comunale (nella foto) andarono insieme a trovarla e le promisero (io c'ero) che, se non l'avesse costruito l'Iacp l'ascensore, sarebbe intervenuta l'amministrazione. Sarebbe stato il regalo di Natale per la signora Maria. L'Iacp intanto diede tutte le autorizzazioni per la costruzione dell'ascensore. Poi si fecero avanti persino due imprenditori agrigentini, assicurando che avrebbero risolto il caso a proprie spese. Un imprenditore avrebbe fatto le opere in muratura, l'altro avrebbe donato l'ascensore.L'ufficio tecnico del Comune insieme ai tecnici dell'Iacp avrebbero dovuto preparare il progetto. Il sindaco, il vice sindaco, il parroco, l'assessore alla solidarietà, quello alla polizia urbana tornarono il 15 dicembre a casa della signora Maria e insieme si sono recati anche dietro il palazzo (vedi foto), per guardare la parete dove bisognava realizzare gli interventi per l'ascensore. Salirono poi a casa della signora per donarle una carrozzella nuova,(vedi foto) regalo di un farmacista agrigentino. In quella circostanza dissero che avrebbero fatto pure il possibile per farle riavere il bonus socio-sanitario che le era stato bloccato,oppure, se non ne aveva diritto, le avrebbero fatto avere un sussidio, perchè la signora deve comprare molti farmaci e il marito tra l'altro è un anziano muratore disoccupato. Arrivarono un paio di ingegneri per dirle che bisognava liberare la parete della casa su cui bisognava intervenire per realizzare i lavori. La signora ha spostato immediatamente mobili e tutto il resto. Avevano assicurato infatti che i lavori senz'altro sarebbero iniziati dopo le festività natalizie. Domani celebreremo la Pasqua. Nessuno in casa della signora Maria ha mai piantato un chiodo.Da Natale ad oggi hanno solo piantato chiacchere. L'invalida piange: "mi hanno abbandonata,mi hanno preso in giro,mi sento tradita", ci ha detto ancora ieri pomeriggio."Il povero grida e nessuno lo ascolta", dice il verso di un salmo di 2500 anni fa. Ad Agrigento ci siamo evoluti,riusciamo a fare di peggio.

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