mercoledì 12 marzo 2008
agrigento:comune ed animalisti:prima ti multo, poi ti convenziono
Alla fine del 2006 agli uffici veterinari dell’Asl perveniva una segnalazione relativa “all’esistenza di un canile abusivo in contrada Maddalusa”. Nove mesi dopo , 5 settembre del 2007, il responsabile del settore C dell’Asl, Rosario Napoli, il veterinario dr. Giuseppe Nocera, accompagnati da due ispettori dei vigili urbani e da altri due dipendenti effettuavano un sopralluogo in contrada Maddalusa, dove era stato segnalato il canile abusivo. Alla fine lo stesso dr. Napoli comunica all’assessore regionale alla sanità, al sindaco di Agrigento e ad altre autorità che “dal sopralluogo è emerso che la struttura risulta sprovvista delle necessarie autorizzazioni di legge ed inoltre, anche se mantenuta in buone condizioni igieniche e logisticamente idonea per il numero di randagi ospitati (ben 95), nelle attuali condizioni necessita di adeguamenti strutturali”. Viene inoltre specificato che “ gli animali non sono identificati e registrati” e si rende necessaria la microcippatura dei cani e l’iscrizione all’anagrafe canina. Infine veniva proposto che gli animali venissero trasferiti in canili autorizzati, cosa che ancora oggi non è però avvenuta. Ai responsabili dell’associazione per le irregolarità accertate è stata comminata una multa di 16.770 euro. E' trascorso un anno dal sopralluogo, ma il canile funziona ancora, il custode ieri ci ha detto che attualmente vi sono ospitati un centinaio di cani. La gestione dei canili è definita dalla legge regionale 15 del 2000 secondo cui le associazioni e le ditte che hanno regolare convenzione con l’ente pubblico possono procedere al prelevamento dei randagi del territorio e all’adozione.
Il canile risulterebbe gestito dall’associazione animalista Aronne, che di recente ha siglato col Comune una convenzione per aprire a Palazzo dei Giganti un ufficio per la protezione degli animali. Quindi, in sostanza, il Comune affida un servizio per la protezione degli animali ad una associazione animalista che, secondo gli accertamenti effettuati, non avrebbe rispettato le norme che riguardano i canili, la microcippatura dei cani, l'iscrizione all'anagrafe canina.Ad una associazione a cui bisogna togliere i cani per tasferirli in un canile autorizzato, si affida il compito di proteggere i cani e gli animali presenti nel territorio agrigentino. Che logica ci trovate in questo modus operandi?
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