lunedì 18 febbraio 2008

agrigento:rigassificatore:strani giochi contro la democrazia


A Firenze hanno fatto persino un referendum per decidere se due linee della metropilitana devono o no essere realizzate. Quel referendum è andato male, ma la gente ha avuto la possibilità di pronunciarsi sulle scelte da operare nel proprio territorio. Ad Agrigento i consiglieri comunali non hanno voluto darci questa opportunità. Ma occorre anche dire che nessuno si è strappato le vesti alla notizia che il referendum sul rigassificatore a porto empedocle non si farà. Nessuna delle associazioni che sembrava davvero fortemente motivata a chiedere il referendum ha reagito più di tanto.L'opinione pubblica non è stata mai veramente coinvolta sulla questione e quindi non si registrano particolari malumori, nè apprezzamenti.Tornando però al consiglio comunale alcune cose non mi sono chiare. Alleanza Nazionale ad esempio ha sempre sostenuto l'opportunità di fare il referendum e in una seduta precedente i consiglieri di AN sono stati tra quelli che ritenevano possibile anche lo sforzo finanziario e indicavano delle soluzioni. Cosa è cambiato rispetto a pochi mesi fa? Perchè An adesso ha votato contro il referendum? Tra l'altro voci ben fondate dicono che l'ufficio di ragioneria aveva trovato tra le pieghe del bilancio i soldi necessari. Altri consiglieri comunali hanno sostenuto che la caduta del governo regionale rimette tutto in discussione. Occorre aspettare che il nuovo presidente della regione si pronunci sul rigassificatore. Questa è una sciocchezza. Qualunque sia l'opinione di un qualunque presidente della Regione, il referendum prescinde da ciò perchè è l'occasione in cui il popolo dice ciò che pensa. Il referendum sarebbe stata l'occasione per il prossimo governatore della Sicilia per sapere dalla genete cosa pensa dell'istallazione dell'impianto. Si sarebbe dovuto confrontare con questa espressione popolare.Ma sulla vicenda tacciono tutti: i responsabili del parco archeologico, i comitati, gli ambientalisti. Secondo me, hanno tirato un sospiro di sollievo perchè temevano un responso della gente poco gradito e allora meglio non provarci a sentire l'opinione del popolo. Meglio non spendere i soldi della gente per sentire la gente,potrebbero farci l'abitudine e pretendere di vivere in una democrazia popolare.

1 commento:

neocatecumeno ha detto...

Stavolta dissento su tutta la linea.
Molti motivi li trovi su questo mio articolo con i relativi commenti.

Direi inoltre che un referefendum su una linea tranviaria è possibile. Tutti - almeno al Centro-Nord - hanno idea di cosa sia un tram.

Per il rigassificatore è diverso. Vado chiedendo in giro cosa ne pensa la gente. Mi dicono - anche autorevoli laureati- che hanno paura delle scorie!

Se un laureato - che in linea teorica dovrebbe avere gli strumenti per un'informazione critica - è fermo agli slogan, figuriamoci tutti gli anziani che di tecnologia non ne capiscono nulla ed hanno un innato timore...